BUON APPETITO

Sbircio il tavolo. Plastica bianca, macchioline qua e là. Mia madre sposta piatti senza sosta. Mio padre struscia la sedia in silenzio. Lo sguardo fisso sul pane. — Hai fame? — chiedo. Lui solleva il mento. Occhi bassi. Un grugnito. Sposta il cestino del pane verso di...

RIMORSI E ALTRE SCIOCCHEZZE

L’uomo sedeva su quella sedia sgangherata, le gambe che tremavano appena. Un veterano della fatica, gli anni che gli avevano piegato la schiena come un ramo carico di neve. Il posacenere sul comodino era pieno di mozziconi spenti male. L’odore di fumo stagnava...

RANDAGIO

Stavo sul marciapiede. Pioggia sottile scendeva. Guardavo l’asfalto. Passi sparsi, luci spente, qualche finestra socchiusa. Non volevo parlare. Non volevo guardare nessuno. Sentivo la gola secca. Il vento soffiava tra i palazzi, fischiava sui cartelli, scavava nelle...

DOMENICA MATTINA

L’ultima volta che si erano parlati senza urlare era stata una domenica mattina. Lui aveva acceso una sigaretta, lei aveva chiesto di spegnerla, e lui aveva detto che era casa sua. Lei aveva lasciato perdere. Poi erano usciti e avevano camminato senza dire niente. Un...

STYLE STORY

La notte era scesa da un pezzo. L’aria sapeva di benzina e piscio. Dall’altra parte della strada, il neon del bar lampeggiava incerto, come una sigaretta tirata male. Era un posto da sbronzi, da uomini senza lavoro e donne con troppo. Lei era lì. Non...

PASSO FALSO

Se stai leggendo, vuol dire che ho fatto il salto. Quello che non lascia spazio a ripensamenti. Non c’è più un “oppure”. Il cemento urla al mio passaggio e il vento mi accompagna come un vecchio amico che si diverte a farmi l’ultimo scherzo. Ti chiedi perché scrivo....